Trump, Netanyahu e quell’idea di Medio Oriente
Netanyahu a Washington da Trump per parlare di Gaza e Iran, ma sullo sfondo c’è il progetto statunitense di un nuovo Medio Oriente mini-laterale basato sugli Accordi di Abramo.
Netanyahu negli USA
Donald Trump riceverà oggi Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca, per la terza volta dall’inizio dell’anno. L’incontro arriva a due settimane dal cessate il fuoco con l’Iran e avrà come argomenti principali i negoziati con Teheran e, soprattutto, il futuro di Gaza. La condizione di partenza, con la mediazione di Qatar ed Egitto, è di 60 giorni di tregua, con la restituzione di 10 ostaggi israeliani vivi e 18 ostaggi deceduti. Trump premerà per il raggiungimento di un accordo, ma sul tavolo ci sono la ridefinizione del Medio Oriente e un grande interrogativo: chi governerà a Gaza?
Il Medio Oriente di Trump
L’intervento degli USA in Iran ha consentito a Israele di evitare lo stallo: è questo il punto di partenza. Trump è convinto che Netanyahu debba riconoscergli il merito di aver rotto gli indugi, agendo nonostante lo scetticismo a Washington. Nel suo approccio transazionale e personalistico, il Presidente americano vuole apparire the closer, l’unico capace di risolvere i conflitti che la comunità internazionale non ha gli strumenti – né la legittimazione – per affrontare.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Taccuino Geopolitico per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.